Passeriformes

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Passeriformes comprendono circa 5.300 specie e costituiscono il più grande ordine della classe degli uccelli. Sono uccelli  il più sovente di piccole dimensioni, più di rado di medie. La lunghezza del corpo delle nostre specie vanno dai 9,5 cm e 5 g del Regolo ai 65 cm e 1300 g del Corvo imperiale. Il becco ha varia foggia, in relazione anche ai vari regimi alimentari ed ai particolari adattamenti evolutivi. Tutti i Passeriformi sono muniti di 4 dita, per lo più libere sino alla base, sempre inserite allo stesso livello all'estremità del segmento tarso-metatarso. Un solo dito è rivolto indietro: il pollice, che in genere è il più grosso e non può essere ruotato davanti, conformazione correlata con lo specifico adattamento alla prensione dei rami. Il pollice, inoltre, è fornito di un'unghia più lunga, rivolta all'indietro. Non esistono Passeriformi con zampe palmate: anche le pochissime specie che vivono spesso in acqua o che prendono cibo nell'acqua (per esempio il Merlo acquaiolo) hanno zampe normali. Le ali sono di tipo normale, con 9 o 10 remiganti primarie ben sviluppate ed una sola serie di grandi copritrici. I Passeriformi sono generalmente degli ottimi volatori. La coda è munita di solito di 12 timoniere. Tra i caratteri anatomici va notato il palato osseo di tipo egitognato, ossia con i palatini tra di essi a contatto, ed il vomere, che pè separato dagli pterigoidei, conformato con estremità larga e tronca. Lo sterno, provvisto generalmente di due intaccature posteriori, ha una carena sempre ben sviluppata. Le vertebre cervicali sono 14, tranne negli esotici Eurilemidi. La siringe, organo del canto, è generalmente in posizione tracheo-bronchiale. Inoltre, gli spermatozoi hanno conformazione particolare, differente da quella riscontrabile negli altri uccelli. I Passeriformi sono tutti fondamentalmente arboricoli e, secondariamente, terricoli, anche se alcuni trovano cibo nell'acqua o presso le rive; la loro conformazione, in particolare della zampa,  è di chiara impostazione arboricola, per la prensione dei rami. Tutti hanno prole inetta, nidofila, ed i piccoli nascono con gli occhi chiusi. È pure assai caratteristica la vistosa colorazione della cavità orale dei nidiacei, cosa che facilita ai genitori l'essenziale opera dell'imbeccata del cibo, potendo scorgere meglio le fauci dei piccoli anche dentro nidi ben nascosti e poco illuminati o nella luce del crepuscolo. Molti passeriformi sono uccelli migratori: solo pochi esemplari sono eccezionalmente uccelli stanziali. La stragrande maggioranza di passeriformi mangia invertebrati o semi o addirittura entrambi. I Lanidi al contrario sono carnivori, essi conficcano le proprie prede, grandi insetti e piccoli vertebrati come scoiattoli e topi, sulle spine prima di divorarli. I Crocieri vivono invece esclusivamente di semi di conifere. Si adattano al loro modo di nutrirsi incrociando i becchi e facendo quindi come se separassero i semi come da un germoglio con una pinzetta. Il merlo acquaiolo (Cinclus cinclus) si tuffa in torrenti bassi e impetuosi alla ricerca di insetti e appartiene quindi a quei pochi passeriformi che vanno in acqua. Prima di ricevere il cibo i piccoli dei Passeriformi spalancano le fauci nel modo così caratteristico, come è dato vedere in tante fotografie. Il regime alimentare è assai vario, con specie esclusivamente insettivore (per esempio la Rondine) o solo prevalentemente tali e in una parte dell'anno anche frugivore (per esempio i Silvidi), oppure al contrario, prevalentemente granivore ed in piccola parte insettivore (per esempio il Passero). In linea di massima si può affermare che tutti in una certa misura, almeno in primavera e per l'allevamento della prole, sono in parte insettivori (od animalivori in senso più lato), mentre i tipici insettivori spesso sono granivori parzialmente verso l'autunno. Esistono poi specie prettamente onnivore e pure carnivore (per esempio i Corvidi e i Lanidi).  In media i nostri Passeriformi depongono 5-6 uova per cova e questa può protrarsi in genere per due settimane, tempo di poco inferiore a quello di permanenza dei piccoli nel nido.